Il 18 settembre 1970 Jimi Hendrix moriva a Londra a causa di un mix di alcol e tranquillanti. La rivista Rolling Stone lo ha eletto come il più grande chitarrista di tutti i tempi.
Jimi Hendrix se ne andava mezzo secolo fa. Era infatti il 18 settembre 1970 quando a Londra, nell’appartamento che aveva affittato, un improvviso conato di vomito causato da un cocktail di alcool e tranquillanti portò l’artista a rimanere soffocato.
Gli esordi con la musica
Era nato nel 1942 a Seattle: la famiglia aveva origini africane e cherokee. Il primo strumento del giovane Hendrix fu una chitarra per destrimani regalata dal padre dopo la morte della madre, mentre lui era mancino. Le prime esibizioni dal vivo avvennero con alcuni complessi poco più che amatoriali di rhythm & blues di Seattle.
The Jimi Hendrix Experience
Piano piano il musicista americano si mette in mostra ma è il 1966 l’anno della svolta. Jimi Hendrix fonda un gruppo omonimo, con il bassista Noel Redding e il batterista Mitch Mitchell. Il primo brano a essere dato alle stampe su 45 giri, nel dicembre 1966, fu proprio Hey Joe. La risposta di vendite fu notevole e venne confermata dai due singoli che seguirono, Purple Haze e The Wind Cries Mary. Il gruppo si sciolse nel 1969.
Woodstock
Il festival di Woodstock del 1969 fu sicuramente uno degli eventi più rappresentativi per l’intero immaginario collettivo correlato alla musica degli anni sessanta e al movimento flower power. In tale contesto, la performance di Jimi Hendrix divenne un vero e proprio simbolo del festival stesso oltre che del pensiero pacifista di quegli anni.